Monday, April 30, 2012

Il mondo E' suono: intervista a Lorenzo Villa


Buongiorno a tutti.


Oggi vorrei parlarvi di un argomento che riguarda tutti noi in maniera molto diretta: IL SUONO!

Molto spesso non ci facciamo caso, ma pensate quanto siano importanti i suoni nella nostra vita.  Il canto di un uccello, il suono della sveglia la mattina (poco piacevole in effetti!), il frastuono delle macchine in città, il fruscio delle foglie nel vento... insomma, tutto è suono, siamo immersi continuamente in esso; è difficile trovarsi in un ambiente muto, completamente privo di suoni, se non quasi impossibile! Eppure nonostante ciò siamo in molti ad ignorare i modi in cui si fa strada nelle nostre vite. Come si fa a catturare un suono e a riprodurlo?  Come è possibile prendere dei suoni per farne una canzone?  In poche parole come fa il suono ad entrare nella nostra vita quotidiana. Proverò oggi a chiarire l'argomento con un esperto del settore: Lorenzo Villa.

Lorenzo Villa presso Teatro Smeraldo,  Milano


Diplomato al SAE Institute di Milano in Audio Engineering, Lorenzo si occupa di audio soprattutto in campo musicale e del sound design.

Lorenzo: “Fare il mio lavoro significa essere capaci di scomporre la realtà sonora in cui siamo immersi per poterla trasformare e per portarla poi al servizio delle varie situazioni, siano esse registrare un disco o sonorizzare un film, un videogioco.”


Entriamo adesso nel mondo dell'audio!










Vania: “Prima di parlare delle modalità di acquisizione di un suono, cerchiamo di capire che cos'è.”

Lorenzo: “Il suono non è altro che un'alterazione dello stato di quiete delle particelle del mezzo attraverso il quale si propaga, nel caso dell'aria una variazione della pressione atmosferica. Questa variazione può essere catturata perchè mettendo in vibrazione il diaframma di un microfono può essere trasdotta in una tensione elettrica, il cui andamento segue quello emesso dalla sorgente sonora.”


V: “Quindi il suono viene tradotto in qualcos'altro per poter essere letto da specifici strumenti, ma che tipi di strumenti vengono utilizzati per fare ciò? E in cosa viene trasformato il suono?”

Struttura microfono
Struttura altoparlante

L: “Nel mio lavoro vale tutto! Non esiste un flow riconosciuto come il più efficace o come il più appropriato, sta a ogni fonico la scelta di una strumentazione che rispecchi il più possibile il routing nella sua mente. Comunque volendo semplificare, la catena audio è composta da: un microfono, che si occupa dell'acquisizione di un segnale acustico e lo trasforma in un segnale elettrico; il segnale va amplificato e portato a un livello che sia appropriato per le attrezzature che si è scelto di utilizzare per effettuare il processing, si dice "di linea". In seguito il segnale va ulteriormente amplificato per essere in grado di pilotare i coni degli altoparlanti che lo trasformano nuovamente in segnale acustico. Non c'è limite alle possibili alterazioni di questa semplice catena il cui unico vincolo è quello di acquisire un qualsiasi fenomeno, sia esso l'emissione di una chitarra, di una voce o perchè no, di uno sbalzo di temperatura e anche di illuminazione, per poi poterlo analizzare e trasformare in un suono o una sua modulazione!”


V: “In questo blog parliamo di forme di intrattenimento cercando di focalizzarci sul digitale e il suo evolversi. È corretto parlare di audio analogico e digitale?”

L: “Sicuramente vale la pena di spiegare quale sia la differenza tra queste tecnologie vedendo come funzionano nel dettaglio: nel caso in cui il segnale acquisito venisse impresso su nastro, la testina di registrazione, in base alla tensione emessa (che poi è il nostro segnale acquisito) polarizzerà i grani di magnetite che sono sul nastro, in pratica ridisegnando l'andamento del suono sul nastro. Vale lo stesso nel caso del vinile dove la tensione del nostro segnale pilota il braccio della testina e incide l'andamento del suono sul disco. In questi due casi l'andamento del fenomeno sonoro viene riproposto istante per istante. Quando invece si parla di audio digitale, il segnale è discreto; ovvero solo alcuni valori vengono "campionati" e immagazzinati. Per essere inviato all'hard disk sotto forma di codice, vengono eletti solo un tot numero di valori di ampiezza al secondo. Ad esempio, quando diciamo che la frequenza di campionamento di un programma audio è di 44.100Hz, ci riferiamo al fatto che l'ampiezza del segnale verrà analizzata 44.100 volte al secondo.


V: “Oltre alle differenze tecniche, c'è qualche motivo per cui preferire l'uno all'altro?”

L: “Non ci sono dei veri e propri vantaggi e svantaggi, perchè ogni volta bisogna considerare la situazione con una mente elastica e priva di pregiudizi. La cosa che reputo più importante in assoluto è la possibilità di avere sempre la possibilità di scegliere tra l'uno e l'altro! Provo a chiarire il mio punto di vista con una domanda provocatoria: cosa sembra più funzionale tra un ponte levatoio e un moderno cancello su binario con tanto di telecomandino? La risposta chiaramente è forzata, eppure cosa penserebbe di un orribile cancello telecomandato il proprietario di un castello che si trova a scegliere la struttura più appropriata per proteggere la sua proprietà? E' chiaro, le strumentazioni digitali occupano meno spazio, non si rompono quando cadono, durano più a lungo, costano meno, hanno bisogno di una minore alimentazione, offrono maggiori possibilità con meno risorse, ecc. Ma certi risultati possono essere ottenuti molto più facilmente con un'attrezzatura che parla la stessa lingua del fenomeno sul quale lavora e che proprio attraverso i suoi difetti riesce, il più delle volte, a caratterizzare il suono in maniera unica.”

Dal segnale originale al digitale


V: “Stando a quello che hai appena detto, quanto è importate aggiornarsi sulle nuove tecnologie, ma soprattutto si potrebbe parlare di una rivoluzione tendente all'audio digitale?”

L: “Stare al passo con i tempi è un must per un fonico, ma non sempre è la scelta più opportuna. Molti studi italiani sono famosi per le loro attrezzature vintage che attirano clienti anche dall'estero perchè drammaticamente affascinati dal calore e dalle potenzialità delle strumentazioni analogiche. Io personalmente non vivo nessuna rivoluzione, sono abituato a lavorare con entrambi i sistemi e il routing che ho nella mia testa comprende un po' di tutto, nel mio campo ibridazione non è altro che un sinonimo di successo nel mio campo!”


V: “Un'ultima domanda! Dato che non possiamo parlare di rivoluzione, è invece possibile fare delle differenze per quanto riguarda la FEDELTA' della riproduzione del suono? In questo caso qual'è il miglior sistema?”

L: “Per rispondere a questa domanda proviamo a catapultarci per un attimo nel mondo dove l'alta fedeltà è il pane quotidiano: la musica classica. Nella musica classica, il più delle volte, tutto il lavoro del fonico è dedicato alla costruzione di un prodotto che permetta all'ascoltatore a casa di sentire la musica come se fosse seduto in teatro. Intanto, partendo dal primo anello della catena, una microfonazione errata delle sorgenti già comprometterebbe tutto il nostro bel progetto di fedeltà; è infatti fondamentale una scelta dei microfoni adatti e utilizzarli nella consapevolezza delle loro capacità e dei loro limiti tecnologici. Ammettendo che la ripresa si avvicini in maniera accettabile e realistica all'ascolto in quell'ambiente dove l'esecuzione è stata performata, per poterla ascoltare allo stesso modo in un altro ambiente dovremmo avere a disposizione degli ascolti che possano effettivamente garantirci la riproduzione di ogni sfumatura dello spettro registrato e una sala d'ascolto priva di difetti acustici per poter lasciare fedele anche la percezione relativa all'ultimo anello della catena. Ad oggi entrambi i sistemi sono utilizzati nelle situazioni professionali di alto livello, la differenza a quel punto la fa il fonico!


V: “In conclusione quindi diremo che l'utilizzo dei formati audio dipende dalle situazioni. 

Bene, allora è tutto, grazie mille a Lorenzo Villa per la sua disponibilità!”


La mia intervista finisce qui, spero sia stata interessante e istruttiva.  Per chi volesse conoscere meglio il lavoro di Lorenzo, questi sono i suoi contatti:

https://www.facebook.com/villanumero7

https://twitter.com/#!/Lorenzovilla

Per chi fosse interessato alle differenze sostanziali (non solo in campo audio) fra strumenti analogici e digitali, vi indico il link di un altro mio articolo su questo blog:

http://enjoyindigital.blogspot.it/2012/04/analogico-e-digitale-questione-di-tempo.html



Vania De Rosa

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