Friday, June 15, 2012

Viva la Resolution!

Un'ormai antico Powerbook G4
Ebbene si, la corsa all'alta definizione non è ancora finita ... e di certo non è nemmeno rallentata. Dopo aver creato uno smartphone con un display cristallino e definito come non ne abbiamo mai visti, il colosso di  Cupertino ha deciso di fare il porting di questa tecnologia anche sui suoi notebook.
Le diverse risoluzioni standard
per i display 
I display ad alta risoluzione (ed alta definizione)  in realta' sono una storia vecchia, sulle Mobile Workstation venivano montati dai tempi del Pentium 4 HT, e Apple ha cominciato a farne largo uso dai tempi del Powerbook G4. Grazie al mio lavoro ho avuto modo di saggiarne le caratteristiche abbastanza a fondo e devo ammettere che gia dai tempi del primo Macbook Pro Intel i modelli con la risoluzione piu' alta, sia 15.4" che 17" wide screen, erano capaci veramente di una qualita' di immagine superba. L'unico difetto che avevo trovato era la luminosita' che lasciava un po a desiderare ma l'arrivo della tecnologia led ha risolto pienamente il problema.
Gli stessi display Hi-Res dei Macbook, come citato sopra, venivano montati anche sulle Mobile Workstation, potenti notebook nati soprattutto per lavorare con software di disegno e progettazione. Su queste macchine la definizione deve essere molto alta perche' permette di poter lavorare su uno spazio grafico decisamente piu' grande rispetto ad un display normale.

Allora vi chiederete "Ma cosa c'è di nuovo ?"
Il nuovo Macbook Pro "retina"
Di nuovo c'è che il nuovo display "Retina" di Apple è un display da 13.3 pollici come non si era veramente mai visto. Fin'ora si poteva puntare su modelli Hi-Res partendo dal 14"e c'è anche da dire che comunque non si differenziavano cosi' tanto dal loro modello standard. Ora, invece, il retina display porta lo standard 13.3 con risoluzione 1280x800 alla sbalorditiva risolzione 2880x1800.
Confronto tra un display standard e
uno retina !
Si è riusciti a fare tutto cio' utilizzando una tecnologia che permette, pur avendo pixel molto piccoli, che i segnali di pilotaggio del singolo punto non vadano a creare disturbo ai punti adiacenti che sono molto vicini a causa dell'altissima densita' (220DPI).
Inoltre è stata utilizzata una tecnologia costruttiva IPS che permette di avere dei colori ancora migliori.

Insomma i computer che si sono consacrati come le migliori macchine per elaborazione grafica hanno fatto un nuovo passo avanti!

 
Fontanot Matteo

Tuesday, June 12, 2012

Com'è cambiato il nostro modo di stupirci ?!

Questo è un mini post, più che un post è un "Evidenziare" un video storico che per fortuna si riesce ancora a trovare su Youtube. 
Uno dei maggiori aspetti che è stato plasmato con l'arrivo del digitale è stato il nostro modo di stupirci. E' difficile spiegare a parole come e in che direzione questo sia cambiato, tanto che provero' a farlo con un  filmato .....


Questo è stato il primo spettacolo pubblico offerto dal modernissimo Cinematografo
Adesso noi lo guardiamo anche leggermente annoiati ... non ci troviamo nulla di entusiasmate in tutto cio e potremmo quasi dire che è uno di quei filmati amatoriali dove qualcuno erroneamente dimentica la telecamera in registrazione mentre è intento a pensare ad altro. 
In realta' al tempo all'arrivo del treno in stazione le persone rimasero talmente terrorizzate dalla macchina che correva verso di loro che scapparono dal cinema correndo.

Pensate che cosa penserebbero del cinema 3D di oggi !
Matteo Fontanot

Fonti: Wikipedia( L'Arrivée d'un Train a la Ciotat ) 



Saturday, June 2, 2012

Fibra ottica o 4G? Il futuro delle telecomunicazioni è sereno

Oggi parleremo della banda larga e di questa nuova tecnologia, già presente in alcuni Stati ed ancora in fase di sperimentazione in Italia, la rete 4G, grazie anche alla mia esperienza lavorativa in Fastweb.

Filamenti di fibra ottica
Partiamo con la fibra ottica. Essa si basa sulla trasmissione di luce mediante dei filamenti di vetro, permettendo una trasmissione immediata, veloce e senza disturbi dovuti a fattori atmosferici e interferenze elettriche. Parliamo quindi di un filamento altamente efficente e veloce, ma estremamente costoso: pensate che un chilometro di questo cavo arrivi a costare 10.000$ all'azienda e da ciò si capisce perchè una rete come Fastweb costi al cliente 45€ al mese.

Fastweb quindi è l'unica rete in Italia con reti proprie in fibra ottica che permette una velocità a partire da 10Mbit/s fino ad arrivare a 100 Mbit/s con una spesa più elevata, ma indispensabili per una video conferenza senza disturbi o una tv via internet. Altre aziende nate in precedenza come Wind, Telecom, Teledue, utilizzano da sempre i propri cavi in rame (anche se Wind e Teledue si attaccano alla rete Telecom) con effettivi disturbi e rallentamenti sulla rete del cliente dovuti al logoramento dei cavi e alle condizioni atmosferiche. Quindi la scelta sta proprio nell'avere una rete di qualità ma con costi maggiori oppure avere una rete non garantita e più lenta e sopratutto più economica.

E' composta da un cuore di una singola fibra di vetro pura rivestita da tre strati che servono principalmente a isolare l' interno. Questa luce che attraversa il cavolo viene trasmessa per via di una semplice riflessione speculare e portata fino alla destinazione desiderata. Le dimensioni? Per la sola fibra interna sono di 8 micron. La curvatura brusca di questi cavi produce un difetto nella difrazione e quindi una perdita di segnale.

Ormai con l'avvento di telefoni di nuova generazione la navigazien in rete, le chiamate, il file sharing in diretta, prendono una buona fetta della rete senza fili. L'esigenza è ora dunque quella di creare reti poco costose, veloci e senza fili. A questo proposito arriva quindi la rete di quarta generazione o 4G.

Progetto della rete 4G Vodafone ad Ivrea
Questa rete è stata testata la prima volta da NTT DoCoMo un importante compagnia giapponese di telecomunicazione che nel 2005 riuscì con un terminale 4G a caricare e vedere 32 video in HD contemporaneamente nello stesso momento con la particolarità di far l'esperimento in un auto che si muoveva alla velocità di 20 km/h. La velocità di questa rete dunque si aggira intorno ai 100Mbit/s come Fastweb e può arrivare anche a 1Gbit/s in posizione statica. Negli Stati uniti questa rete è già presente e permette già la navigazione tramite alcuni operatori grazie anche ai dispositivi come l'Ipad 3 predisposti per esso. In Italia il primo comune che presenta questo tipo di rete è presente solo ad Ivrea(TO) in forma di sperimentazione tramite la compagnia Vodafone. Quindi siccome per utilizzare questa rete bisogna sostituire i ripetitori già presenti la vedo molto lunga la strada, ma ambiziosa perchè entreremo in un era dove la trasmissione dei dati avverà nello stesso tempo di una semplice conversazione dal vivo tra amici e quando ogni campo convergerà in queste tecnologie allora sarà tutto veramente una realtà virtuale.


fonti : ------Wikipedia: Reti LTE 4g, Fibra ottica, Ntt DoCoMo---------
           ------Mobile.HD Blog

Daniele Modesti

Tuesday, May 29, 2012

Il Sintetizzatore, ovvero la nascita della musica elettronica


Un moderno Theremin

Uno degli aspetti più ampi dell’intrattenimento odierno è quello che riguarda la musica.
La musica nel corso della storia ha subito mutamenti incredibili, tanti dei quali direttamente connessi all’evoluzione delle tecnologie disponibili in quel dato periodo. L’elettronica è stata una di quelle scienze che ha profondamente cambiato il modo di fare la musica, lo ha cambiato a tal punto da aver creato addirittura diversi nuovi generi. Una delle prime apparizioni dell’elettronica in campo musicale è stata quella del Theremin. Il Theremin era uno strumento abbastanza strano formato da una base alla quale erano attaccate due antenne. Il movimento delle mani intorno alle antenne ne determinava il suono . Era molto complicato da suonare ma non ostante cio’ ebbe un discreto successo e venne utilizzato addirittura per creare le colonne sonore di alcuni celebri film. 
Due moderni sintetizzatori Moog 
Siamo pero’ ancora ben lontani dal concetto di musica elettronica, quello che stava succedendo erano solo le basi per qualcosa che è destinato a crescere in maniera esponenziale. Circa 30‘anni dopo un ingegnere elettronico statunitense invento’ il primo sintetizzatore di successo.
In realta’ ci fu un antenato, il Novachord della famosa Hammond ( produceva un tipo di organo utilizzatissimo nella musica blues) ma visti gli altissimi costi di produzione non ebbe per niente successo. 
Il sintetizzatore è uno strumento musicale molto complesso in grado di generare suoni ed effetti altrimenti non esistenti in natura. E’ composto essenzialmente da oscillatori e filtri capaci di creare diverse forme d’onda.
Le diverse forme d'onda che miscelate
danno vita agli infiniti suoni
del sintetizzatore
L’ingegnere sopra citato era Robert Moog creatore dell’omonimo strumento.
Il moog era una specie di tastiera con un pannello pieno di pomelli che servivano a variare volumi, frequenze di lavoro dei vari oscillatori, frequenze di taglio dei filtri e addirittura il tipo di forma d’onda in uscita. Con il tempo ne vennero inventati di varie dimensioni e addirittura ne uscirono versioni modulari capaci di essere personalizzate ed aggiornate.
Erano state gettate le basi per la nascita della musica elettronica. Il primo “inquinamento” da questo strumento lo ebbe la musica Rock, il moog fu uno degli strumenti piu’ importanti del Rock progressivo. Venne utilizzato con un successo incredibile da artisti del calibro di Richard Wright ( tastierista dei Pink Floyd ) e Keith Emerson 
( tastierista degli Emerson Lake & Palmer ) . 
Il tempo permise, oltre alla diffusione, il perfezionamento del moog. L’avvento del digitale ne ridusse drasticamente le dimensioni data l’integrazione dei circuiti programmabili che sostituirono gli oscillatori a transistor. Acquisirono nuovi tipi di suoni , piu’ complessi e più puliti da fruscii e disturbi. 
Keith Emerson con alle spalle il suo strumento.
Un computer dotato di doppio schermo e tastiera per
comporre musica .
Insieme al Sintetizzatore si evolve anche la tipologia di musica, la diffusione di questo strumento diventa immensa negli anni 80 - 90 e comincia, per modo di dire, a calare nel momento in cui il personal computer diventa capace di fare quello che fa un sintetizzatore utilizzando una scheda audio e un software appropriato. Nascono quindi i software di sintesi musicali capaci di creare suoni ancora migliori rispetto a quelli dei vecchi Sinth e soprattutto capaci di salvare ed elaborare in contemporanea diverse sequenze musicali .
Nell’odierno possiamo contare su software capaci di sintetizzare addirittura strumenti reali con una
qualita’ sonora tanto alta da poter in molti casi rimpiazzare lo stesso strumento. Molto probabilmente il digitale e i computer diventeranno sempre piu’ bravi .... o meglio .... capaci a sostituire gli strumenti reali ma riusciranno a sostituirne anche il fascino ?

Fonti: Wikipedia
Fontanot Matteo.

Wednesday, May 23, 2012

Leap, un device 200 volte più accurato del Kinect

La Leap Motion presenta Leap, un semplice dispositivo che cambierà l'interfaccia uomo macchina nei prossimi anni. Su questa tecnologia casa di produzione afferma:
"Questo non è un sistema di gioco che rileva approssimativamente il movimento delle tue mani. La tecnologia Leap è 200 volte accurata di qualunque altra tencologia sul mercato - allo stesso prezzo. Ha solo le dimensioni di una flash drive, il Leap può distinguere ogni singolo dito ed ogni movimento con una precisione di un centesimo di millimentro"

Più precisa quindi dell'odierna Xbox kinect che, anche essendo una tecnologia ancora giovane, apre nuove idee sulle possibilità per quanto riguarda l'intrattenimento digitale.

Il dispositivo crea un area al di sopra di esso grande 1,2 metri cubi all'interno della quale l'utente può interagire con esso. Come si può vedere nel video quindi può individuare le nostre mani nello spazio e utilizzare i nostri movimenti sia in programmi di disegno e sia in giochi veri e propri. E' vendibile a 70$ in tutto il mondo sul sito dell'azienda:


Un prezzo molto basso se si pensa che il kinect costa 99€ sul mercato italiano, e se pensaiamo che è 200 volte più preciso allora vale la pena fare due paragoni, anche perchè sono quasi sicuro che il prezzo aumenti nel tempo. Ci provarono altre aziende come questo dispositivo che permette di proiettare una tastiera infrarossi su un piano qualunque su cui scrivere come una tastiera normale. Ancora però non si sà se è possibile collegarlo a qualsiasi programma o se ha bisogno di programmi specifici per farlo funzionare.

La riflessione che faccio però è: la trasmissione dei dati avviene in tempo reale? Questo pensiero è molto importante in quanto è il concetto della sensibilità vera che puoi avere mentre utilizzi questo dispositivo. Provai ad usare l'applicazione Pen ultimate per i-Pad, un programma utile per prendere appunti a penna e fare disegni, e mi trovai davanti ad un problema che era quello del ritardo nella trasmissione della traccia sullo scehrmo. Questo diventava a volte fastidioso perchè non rendeva reale e naturale il modo in cui disegnare o scrivere. Risolto ciò allora potremmo veramente aprire le dita come nel video per ingrandire velocemente la mappa oppure disegnare una linea chiusa capendo quando è il momento di fermarci per chiudere la figura.
Speriamo di vederlo presto su mercati più importanti e di poterlo vedere, date le sue dimensioni, integrato su tastiere e sostituire mouse come immediatamente può sostituire i joystick della Nintendo Wii.
 

Daniele Modesti

Thursday, May 17, 2012

La tecnologia del cinema per tutti...

Una carrellata sui supporti che hanno portato il “nostro” cinema nelle nostre case 


Il manifesto della celebre Pathe Baby
Per via dei costi di produzione il cinema non è sempre stato alla portata di tutti ma c’è voluto del tempo perchè si arrivasse all’aspetto amatoriale dello stesso, oltretutto con dei livelli di qualita’ molto differenti rispetto a quelli professionali.
Correva l’anno 1921 e un certo Charles Pathe’ inizio’ a produrre una  piccola cinepresa che utilizzava il formato 9,5mm funzionava a manovella ed era molto semplice meccanicamente ma faceva egregiamente quello che prometteva, pesava circa 600 grammi ed era interamente costruita in bachelite. Insieme alla cinepresa costruì anche un proiettore per poter vedere gli stessi filmati e lo chiamo Pathè Baby ... Ebbe cosi’ tanto successo che un paio di anni dopo naque la Onorata Ditta Pathe’. 
Un Proiettore per pellicole a 16mm
Nel 1923 un colosso della pellicola , la kodak, creo’ un nuovo standard per la pellicola amatoriale, il 16 mm. La stessa kodak creo’ un vero e proprio set che costava poco meno della meta’ di una Ford T (l’auto del miracolo economico) che conteneva una cinepresa , un trepiede e l’immancabile proiettore per poter vedere i propri filmati, l’unica pecca era che il filmato era muto. L’avanzare della tecnologia ci porto’ a passare dal 16mm, un po troppo dispendioso, alla pellicola 8 mm a colori. L’8 millimetri a livello amatoriale era ancora senza audio ma la cinepresa evolvendosi aveva cambiato il metodo di trascinamento da manovella a meccanico automatico o addirittura elettrico, un passaggio che porto’ all’uniformita’ della velocita’ della pellicola aumentando considerevolmente la qualita’ del filmato. La tecnologia avanzo’ ancora, si introdusse il 35 mm come formato professionale ma non si abbandono’ il 16 ... Per costi e qualità si arrivo’ addirittura alla competizione tra i due formati anche perche’ il tempo aveva portato l’introduzione dell’audio su entrambi.
Una Cinepresa meccanica per pellicole
8 millimetri. Formato comunemente
chiamato Super8. 
Per il popolo questi furono i formati piu’ comuni per un sacco di tempo fino a quando l’elettronica non rivoluziono’ il sistema. Siamo arrivati agli anni ’80 e nascono le prime videocamere elettroniche, la sostanziale differenza da quelle di vecchio tipo e l’assenza dello sviluppo della pellicola quindi una volta finito il filmato non è piu’ necessario smontare la pellicola e mandarla allo studio fotografico ma basterà riavvolgere il nastro e con un tasto mandarlo in eseguzione. Viene eliminato, o meglio aggiornato, il proiettore che per certi versi diventa inutile dato che è possibile collegare la videocamera alla televisione ma rimane utilizzato a livello quasi casalingo in una versione dapprima a tubo catodico e poi completamente digitale in formato LCD per la proiezione sul grande schermo. Il supporto di memorizzazione utilizzato da queste videocamere è inizialmente un nastro magnetico da 16mm, Sony e JVC creano due formati paralleli e quasi compatibili tra loro che sono il BETAMAX e il VHS. Le caratteristiche al livello qualitativo sono piu’ o meno le stesse con la sola differenza che il Betamax inizialmente nasceva con delle dimensioni piu contenute. Successivamente JVC per non farsi rubare un’immensa fetta di mercato crea uno standard piu’ compatto adatto alle videocamere che viene chiamato VHS-C. Nasce una delle prime vere e proprie battaglie tra formati di cui oggi giorno conosciamo sicuramente l’esito. “L’harakiri” di casa Sony fu la mancata cessione dei diritti per la produzione di dispositivi compatibili su base Betamax, che tradotto voleva dire che poteva produrre solo lei e nessun’altro, per questo qualche anno dopo Sony ne usci’ sconfitta e fu costretta ad adottare lo standard JVC. Mentre l’avversario, piu’ libero, permise uno sviluppo di prodotti ed una diffusione piu ampia. Su base VHS nacquero altri standard minori che avevano l’intenzione di aumentare la qualita‘ base del VHS normale ma visto il loro costo non ebbero lo stesso successo. Mentre il VHS e il Betamax erano occupati sul campo alla conquista del trono la Philips provo‘ a lanciare sul mercato un terzo standard probabilmente appellandosi al famoso detto “tra i due litiganti il terzo gode”, naque cosi‘ il Video2000 e non ostante fosse nettamente superiore ad entrambi andò male rimase in vita 9 anni dopodiche’ scomparve senza fare troppo rumore. L’immensa diffusione del VHS porto’ all’invenzione di altri 3 formati destinati a rimanere gli ultimi su pellicola magnetica per la registrazione da videocamera, Il Video8, Il Digital8 e le MiniDV tutti quanti made in Sony che si ritrovava a dover combattere contro i fantasmi di un’enorme fallimento. Il Video8 era una VHS-C ancor più ridotta grazie all’introduzione del nastro a 8mm al posto di quello da 16 ma a parte questo non introdusse ulteriori cambiamenti. La vera differenza la introdusse il Digital8 accompagnato dal meno conosciuto VHS-D, questo standard aveva l’immensa capacita’ di utilizzare un supporto normalissimo ed analogico con un costo bassissimo per registrare in Digitale. Il nastro quindi viene popolato di uno e di zeri il che permetteva di avere una qualita’ ancor piu’ alta dello standard HDTV. Di qui in poi inizia l’inesorabile declino dell’analogico sotto la scure del Digitale.
La Prima videocamera Betamax
commercializzata da Sony


Betamax, VHS. e Video 2000
Il successore di questa tecnologia è il MiniDV che si è largamente diffuso alla fine degli anni novanta, si riducono ancora le dimensioni e si aumenta la qualita’.
Per fare fronte al problema della perdita dei dati per smagnetizzazione della pellicola si decide di passare ad un formato piu’ resistente al tempo, si passa ai supporti ottici e alle memorie Flash. Le videocamere capaci di registrare su questi due formati si sono diffuse moltissimo in questi ultimi anni. Lo standard che ad oggi risulta essere il piu’ affidabile e diffuso tra i due è quello che utilizza le memorie flash. A parte il costo piu’ basso, l’assenza di parti in movimento rende il dispositivo più affidabile e resistente, per non parlare del fatto che il consumo di energia è nettamente minore

Una MiniDV diretta erede del digital8, a fianco un miniDVD
doppio strato da 8cm di diametro, sotto a sinistra un moderno
disco fisso da 1.8 pollici molto utilizzato negli iPod e
Macbook Air, ultima una SecureDigital formato di memoria
flash più diffuso.
Il filmato dopo essere stato salvato sulla memoria flash puo‘ essere spostato su PC e archiviato nel modo che ci sembra piu consono .....
Vi lascio, dopo questa carrellata sull’evoluzione dei formati passando  dall’analogico al digitale, con l’enunciato della Prima legge di Moore ( Co-fondatore Intel) che descrive perfettamente l’evoluzione tecnologica del periodo in cui stiamo vivendo....

« Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso relativo, raddoppiano ogni 18 mesi. »

Provate a pensare che cosa ci aspetta domani !



Fontanot Matteo





Fonti:
Wikipedia

Tuesday, May 8, 2012

Ologrammi, quando la fantascienza prende forma

Scena del film Star Wars
Continuate a vedere in televisione pubblicità di televisori in 3D? Se pensate che pagare così tanto per un film con una qualità non così differente dall'originale, allora ho buone notizie per voi: oggi parlerò di ologrammi.
Forse chi sente questa parola ha pensato immediatamente alla saga di Star Wars, o Star Trek, dove per comunicare compariva su una piattaforma la proiezione della persona stessa.
Eppure parliamo di pura e semplice realtà che entrerà magari nei prossimi anni nell'uso di massa.
In fondo si sa, ogni tecnologia come può essere il telefono, il telegrafo, la radio, impiegò almeno 10 anni ad entrare nelle case, per motivazioni economiche certo, ma sopratutto perchè inizialmente l'utilità di queste tecologie non era così immediata e molte aziende concorrenti cercano sempre di ostacolare l'uscita di esse in modo tale da potersi preparare al confronto sul mercato.

Ma vediamo cosa sono più precisamente questi ologrammi:
Wikipedia li definisce così, gli ologrammi sono definiti come figure d'onda interferenti ottenute tramite l'uso di un laser aventi la specificità di creare un effetto fotografico tridimensionale. Ogni parte dell'ologramma, poi, contiene l'intera informazione. Ma cerchiamo di spiegare meglio questo funzionamento:

Qui sopra vediamo come si realizza l'ologramma
Un fascio di luce laser viene sdoppiato: una parte è inviata direttamente sulla lastra, mentre l'altra parte viene inviata sull'oggetto che la riflettesulla lastra. Nel percorrere tragitti diversi, le due componenti del fascio si sfasano l'una rispetto all'altra e, ricongiungendosi, producono una figura di interferenza che viene registrata sulla pellicola sotto forma di ologramma. Ad occhio nudo sulla lastra non è visibile alcuna immagine, solo una retinatura di linee sottilissime e iridescenti che illuminate nuovamente da un laser faranno comparire l'immagine.




Effetto Pepper ghost
Per riprodurre invece un video olografico la questione è diversa, si deve creare un' illusione ottica che riprodurrà un filmato, un oggetto adiacente sotto gli occhi degli spettatori. Questo prende il nome di Pepper ghost(link sull'immagine). L'immagine presente in un altra stanza verrà riflesssa da un vetro semitrsparente che guardato dalla posizione rossa nell'immagine apprarià cm reale.
Questo tipo di tecnica è stata già utilizzata in alcuni concerti di cantanti famosi come i Gorillaz (apparsi sotto forma di cartoni animati) impressionando la platea intera. E' stato già annunciato anche che ci srà il concerto olografico di Michael Jackson e personalmente non vedo l'ora di poterlo vedere.



Qui potete vedere l'effetto creato da quest meravigliosa tecnica in un concerto di un cantante morto 15 anni fa.
Ologramma presente sulla banconota da 50 €

Altre famose utilità degli ologrammi sono quelli anticontraffazione, famosi per essere sulle banconote di ogni taglio. Essendo appunto complicati e costosi da creare da un contraffattore è il miglior modo per distinguere le copie originali da quelle false.

Il futuro lo vedo molto ambizioso, perchè come si è vesto è nel desiderio di tutti vedere il proprio interlocutore telefonico oltre che a sentirlo, e per qualsiasi sforzo di poterlo vedere con l'odierna tecnologia 3D, avere la sua proiezione davanti ai propri occhi è tutta un altra cosa. Potremmo quindi veramente vedere ad una riunione di lavoro persone davanti a noi che invece sono dall'altra parte del mondo, e magari vedere Steve Jobs portare un saluto sul palco con il suo nuovo modello di IPhone. Purtroppo gli interessi di mercato sono molti e alle case di produzione e la tecnologia è ancora alle prime armi ma posso ben dire che Minoriry report ha azzeccato anche su questo come previsione.

Daniele Modesti
Fonti:
 Wikipedia,
Tecnologie olografiche

Monday, April 30, 2012

Il mondo E' suono: intervista a Lorenzo Villa


Buongiorno a tutti.


Oggi vorrei parlarvi di un argomento che riguarda tutti noi in maniera molto diretta: IL SUONO!

Molto spesso non ci facciamo caso, ma pensate quanto siano importanti i suoni nella nostra vita.  Il canto di un uccello, il suono della sveglia la mattina (poco piacevole in effetti!), il frastuono delle macchine in città, il fruscio delle foglie nel vento... insomma, tutto è suono, siamo immersi continuamente in esso; è difficile trovarsi in un ambiente muto, completamente privo di suoni, se non quasi impossibile! Eppure nonostante ciò siamo in molti ad ignorare i modi in cui si fa strada nelle nostre vite. Come si fa a catturare un suono e a riprodurlo?  Come è possibile prendere dei suoni per farne una canzone?  In poche parole come fa il suono ad entrare nella nostra vita quotidiana. Proverò oggi a chiarire l'argomento con un esperto del settore: Lorenzo Villa.

Lorenzo Villa presso Teatro Smeraldo,  Milano


Diplomato al SAE Institute di Milano in Audio Engineering, Lorenzo si occupa di audio soprattutto in campo musicale e del sound design.

Lorenzo: “Fare il mio lavoro significa essere capaci di scomporre la realtà sonora in cui siamo immersi per poterla trasformare e per portarla poi al servizio delle varie situazioni, siano esse registrare un disco o sonorizzare un film, un videogioco.”


Entriamo adesso nel mondo dell'audio!










Vania: “Prima di parlare delle modalità di acquisizione di un suono, cerchiamo di capire che cos'è.”

Lorenzo: “Il suono non è altro che un'alterazione dello stato di quiete delle particelle del mezzo attraverso il quale si propaga, nel caso dell'aria una variazione della pressione atmosferica. Questa variazione può essere catturata perchè mettendo in vibrazione il diaframma di un microfono può essere trasdotta in una tensione elettrica, il cui andamento segue quello emesso dalla sorgente sonora.”


V: “Quindi il suono viene tradotto in qualcos'altro per poter essere letto da specifici strumenti, ma che tipi di strumenti vengono utilizzati per fare ciò? E in cosa viene trasformato il suono?”

Struttura microfono
Struttura altoparlante

L: “Nel mio lavoro vale tutto! Non esiste un flow riconosciuto come il più efficace o come il più appropriato, sta a ogni fonico la scelta di una strumentazione che rispecchi il più possibile il routing nella sua mente. Comunque volendo semplificare, la catena audio è composta da: un microfono, che si occupa dell'acquisizione di un segnale acustico e lo trasforma in un segnale elettrico; il segnale va amplificato e portato a un livello che sia appropriato per le attrezzature che si è scelto di utilizzare per effettuare il processing, si dice "di linea". In seguito il segnale va ulteriormente amplificato per essere in grado di pilotare i coni degli altoparlanti che lo trasformano nuovamente in segnale acustico. Non c'è limite alle possibili alterazioni di questa semplice catena il cui unico vincolo è quello di acquisire un qualsiasi fenomeno, sia esso l'emissione di una chitarra, di una voce o perchè no, di uno sbalzo di temperatura e anche di illuminazione, per poi poterlo analizzare e trasformare in un suono o una sua modulazione!”


V: “In questo blog parliamo di forme di intrattenimento cercando di focalizzarci sul digitale e il suo evolversi. È corretto parlare di audio analogico e digitale?”

L: “Sicuramente vale la pena di spiegare quale sia la differenza tra queste tecnologie vedendo come funzionano nel dettaglio: nel caso in cui il segnale acquisito venisse impresso su nastro, la testina di registrazione, in base alla tensione emessa (che poi è il nostro segnale acquisito) polarizzerà i grani di magnetite che sono sul nastro, in pratica ridisegnando l'andamento del suono sul nastro. Vale lo stesso nel caso del vinile dove la tensione del nostro segnale pilota il braccio della testina e incide l'andamento del suono sul disco. In questi due casi l'andamento del fenomeno sonoro viene riproposto istante per istante. Quando invece si parla di audio digitale, il segnale è discreto; ovvero solo alcuni valori vengono "campionati" e immagazzinati. Per essere inviato all'hard disk sotto forma di codice, vengono eletti solo un tot numero di valori di ampiezza al secondo. Ad esempio, quando diciamo che la frequenza di campionamento di un programma audio è di 44.100Hz, ci riferiamo al fatto che l'ampiezza del segnale verrà analizzata 44.100 volte al secondo.


V: “Oltre alle differenze tecniche, c'è qualche motivo per cui preferire l'uno all'altro?”

L: “Non ci sono dei veri e propri vantaggi e svantaggi, perchè ogni volta bisogna considerare la situazione con una mente elastica e priva di pregiudizi. La cosa che reputo più importante in assoluto è la possibilità di avere sempre la possibilità di scegliere tra l'uno e l'altro! Provo a chiarire il mio punto di vista con una domanda provocatoria: cosa sembra più funzionale tra un ponte levatoio e un moderno cancello su binario con tanto di telecomandino? La risposta chiaramente è forzata, eppure cosa penserebbe di un orribile cancello telecomandato il proprietario di un castello che si trova a scegliere la struttura più appropriata per proteggere la sua proprietà? E' chiaro, le strumentazioni digitali occupano meno spazio, non si rompono quando cadono, durano più a lungo, costano meno, hanno bisogno di una minore alimentazione, offrono maggiori possibilità con meno risorse, ecc. Ma certi risultati possono essere ottenuti molto più facilmente con un'attrezzatura che parla la stessa lingua del fenomeno sul quale lavora e che proprio attraverso i suoi difetti riesce, il più delle volte, a caratterizzare il suono in maniera unica.”

Dal segnale originale al digitale


V: “Stando a quello che hai appena detto, quanto è importate aggiornarsi sulle nuove tecnologie, ma soprattutto si potrebbe parlare di una rivoluzione tendente all'audio digitale?”

L: “Stare al passo con i tempi è un must per un fonico, ma non sempre è la scelta più opportuna. Molti studi italiani sono famosi per le loro attrezzature vintage che attirano clienti anche dall'estero perchè drammaticamente affascinati dal calore e dalle potenzialità delle strumentazioni analogiche. Io personalmente non vivo nessuna rivoluzione, sono abituato a lavorare con entrambi i sistemi e il routing che ho nella mia testa comprende un po' di tutto, nel mio campo ibridazione non è altro che un sinonimo di successo nel mio campo!”


V: “Un'ultima domanda! Dato che non possiamo parlare di rivoluzione, è invece possibile fare delle differenze per quanto riguarda la FEDELTA' della riproduzione del suono? In questo caso qual'è il miglior sistema?”

L: “Per rispondere a questa domanda proviamo a catapultarci per un attimo nel mondo dove l'alta fedeltà è il pane quotidiano: la musica classica. Nella musica classica, il più delle volte, tutto il lavoro del fonico è dedicato alla costruzione di un prodotto che permetta all'ascoltatore a casa di sentire la musica come se fosse seduto in teatro. Intanto, partendo dal primo anello della catena, una microfonazione errata delle sorgenti già comprometterebbe tutto il nostro bel progetto di fedeltà; è infatti fondamentale una scelta dei microfoni adatti e utilizzarli nella consapevolezza delle loro capacità e dei loro limiti tecnologici. Ammettendo che la ripresa si avvicini in maniera accettabile e realistica all'ascolto in quell'ambiente dove l'esecuzione è stata performata, per poterla ascoltare allo stesso modo in un altro ambiente dovremmo avere a disposizione degli ascolti che possano effettivamente garantirci la riproduzione di ogni sfumatura dello spettro registrato e una sala d'ascolto priva di difetti acustici per poter lasciare fedele anche la percezione relativa all'ultimo anello della catena. Ad oggi entrambi i sistemi sono utilizzati nelle situazioni professionali di alto livello, la differenza a quel punto la fa il fonico!


V: “In conclusione quindi diremo che l'utilizzo dei formati audio dipende dalle situazioni. 

Bene, allora è tutto, grazie mille a Lorenzo Villa per la sua disponibilità!”


La mia intervista finisce qui, spero sia stata interessante e istruttiva.  Per chi volesse conoscere meglio il lavoro di Lorenzo, questi sono i suoi contatti:

https://www.facebook.com/villanumero7

https://twitter.com/#!/Lorenzovilla

Per chi fosse interessato alle differenze sostanziali (non solo in campo audio) fra strumenti analogici e digitali, vi indico il link di un altro mio articolo su questo blog:

http://enjoyindigital.blogspot.it/2012/04/analogico-e-digitale-questione-di-tempo.html



Vania De Rosa

Saturday, April 21, 2012

TV Entertaiment: Sky o Mediaset Premium?

Essere o non essere,destra o sinistra, Guelfi o ghibellini, seguaci del Mac o fanatici di Windows, Sky o Mediaset Premium. Il mondo è tutto un dualismo, e ora lo è anche la pay tv.

 La domanda che nasce spontanea è: quale dei due è migliore? O meglio,quale dei due conviene di più?
Bisogna porsi questa domanda dal punto di vista sia qualitativo che economico.

Per quanto riguarda la ricezione del segnale, Mediaset Premium usa il digitale terrestre ,il quale è oggigiorno il sistema di ricezione del canale TV più semplice ed è oramai arrivato in buona parte d’Italia. La ricezione del segnale ha ancora dei problemi in diverse zone, soprattutto capita che il segnale non sia costante per cui sul più bello sparisce il segnale o la sua qualità è tale che si vede malissimo. Sky usa invece la trasmissione satellitare che richiede un impianto ad hoc, sicuramente più costoso.Anche Sky quando c’è maltempo in quota ha i suoi probrlemi di ricezione,però ciò avviene molto raramente.

Mediaset Premium nasce per trasmettere il calcio sul digitale terrestre, Sky,
invece, è figlia dell’esperienza di pay tv dell’azienda di Murdoch. Le due offerte non sono paragonabili. Sky offre una varietà di canali di ogni tema: dall'informazione al cinema, dai programmi per bambini all' intrattenimento, dai documentari alle ultime serie televisive .Chi decide di fare l’abbonamento a Sky è interessato quindi a poter scegliere fra un tutto. Mediaset ha un palinsesto molto più ridotto. Molto calcio,  delle serie di media qualità, le versioni arricchite dei classici tipo il Grande Fratello. La pay per view, che sembrava essere la maggiore caratteristica di Mediaset Premium è poco visibile e usata: in breve Sky offre un pacchetto di programmi molto piu interessante e vasto dal punto di vista dell'intrattenimento rispetto a Mediaset Premium.

I decoder Mediaset Premium non esistono, ovvero basta avere un decoder per il digitale terrestre o un televisore in grado di supportare le tessere per l’abbonamento. I nuovi decoder on demand non sono ancora abbastanza diffusi per capire meglio se il mercato specifico decolla. I decoder di Sky sono un box a parte che normalmente Sky lascia in comodato d’uso. È un oggetto in più vicino al televisore, ma sono diversi e di buona qualità. Sky sta facendo un grande investimendo sull’HD, Mediaset Premium sta arrivando in scia. Sky inoltre,attraverso alcune promozioni, offre agli abbonati di sostituire il proprio decoder con il nuovo decoder MY Sky HD , che concede loro la possibilità di registrare programmi e di avere una bacheca cinematografica personale direttamente sulla propria tv: è simile a Premium On Demand ,ma la qualità è di gran lunga migliore.

Per quanto riguarda il prezzo, l’offerta di Sky è senz’altro più completa, ma costa di più. Il rapporto prezzo-prestazioni depone per Sky. Occorre però leggere bene i listini modulari di Sky per riuscire a spendere i soldi relativi ai propri interessi. L’offerta Mediaset è meno ricca, ma più economica. La segmentazione dei telespettattori è praticamente semi automatica.

Sul piano sportivo non ci sono paragoni.Mentre Mediaset Premium offre una semplice visione di un match, a prescindere dallo sport, Sky si avvale di maggiori e migliori inquadrature ,cosi da mostrare l'azione saliente nel pieno dello svolgimento; in piu l'alta definizione concede ai telespettatori uno spettacolo unico nel suo genere,il tutto sommato ai suoni che lo stadio stesso crea grazie ai migliaia di tifosi.

Sky in questi ultimi mesi ha lanciato Sky 3D adeguandosi al nuovo mercato che vede il continuo acquisto di televisori 3D con i rispettivi occhiali. Mediaset Premium ancora non è giunta a questa tecnologia.

Sky, inoltre, offre agli abbonati la possibilità di scaricare sul pc Sky Go un'opzione che permette loro di vedere sky anche sul pc, su ipad e iphone.

Infine, sul piano mediatico, il duello a livello di spot fra le due piattaforme è sempre molto vivo. Mediaset Premium, messa alla berlina da Sky, come la brutta copia dell’originale, si è lanciata nella pubblicità comparativa, che a sua volta però ha avuto delle parodie interessanti.



Ora sta a voi scegliere... 

Davide

Broadcast yourself

E' il secondo sito più visitato al mondo, con cento miliardi di visualizzazioni ogni anno, Google ne è il proprietario, trovo link dapertutto, perfino il Vaticano carica i propri video. Si, stiamo parlando proprio di Youtube.


Il sito nasce nel 2005, sotto il progetto di tre ragazzi ex dipendente di PayPal, già nel giugno dello stesso anno conta 100 milioni di video, con 65.000 caricati ogni giorno. Una semplice idea come il video sharing sul web diventa così uno strumento di intrattenimento con un fatturato di 450 milioni di dollari l'anno e che da la possibilità di guadagnare grazie ai propri video tramite opportune norme sulla pubblicità.
Come hanno guadagnato diversi "youtubers", termine dato ad un possessore di un prorpio canale sul sito, persone che oltre a guadagnare hanno avuto visibilità che sfiorano il milione in alcuni casi, tutto ciò con due cose essenziali: una videocamenra ed una semplice idea, ql di intrattenere.

Ora, da semplici video pubblicati, queste persone le ritroviamo in televisione grazie alla loro fama, come Willwosh su Deejay tv per esempio, su Real time tv vediamo la youtuber Clio, qlc tempo fa un gruppo di ragazzi invece hanno creato una vera e propria serie web chiamata Freaks, che in poco tempo ha raggiunto tantissime visualizzazioni, o Frank Matano che solo grazie a Youtube ora è una Iena del famoso programma di Mediaset. Vi linko uno dei video di "freddiew" che per un grande talento quale quello degli effetti speciali fa dei cortometraggi molto simpatici...... qui
Nel 2010, Youtube firma un accordo con la SIAE nel quale viene stabilito che il sito in base alle proprie visualizzazioni per autore, calcolerà gli importi da versare all'ente in modo da non violare nessun diritto.

Insomma ci possiamo sbizzarrire dalle guide per come truccarsi alle recenzioni, dalla musica ai documentari. Neanche ce ne accorgiamo magari, ma per vedere un trailer la prima cosa che faccio e andare su Youtube. In questi giorni sono stati pubblicati i primi video in 3D, con opzione lenti rosse e verdi, senza occhialini, o video simmetrico. Per non parlare dei video in HD già presenti da tempo. Una piccola curiosità non posso non dirvela, provate a mettere pausa nel video e tenere premuto il tasto sinistra......guardate cosa accade

Detto questo il web offre due stiti principale per i video:



Choose







Il primo nasce ancora prima di Youtube, nel 2004, ed è fatto da una vera e propria comunity che permette di caricare solo video fatti da voi e ha un Forum in cui parlare potenzialmente di tutto, spesso di tutto ciò che riguarda il mondo dell'audiovisivo. Ma troverete sempre qualcuno a cui rivolgere una domanda e da cui ottenere una risposta. Posside una grafica molto bella che youtube non ha a che lo limita nel caricamento. La maggior parte dei suoi video sono caricati in HD. Mentre youtube ha un agilità sul caricamento molto buona, ma soprattutto è intelligente, quindi direttamente dalla home page è possibile ottenere un feedback su ciò che è di maggiore interesse per l'utente. Ammettiamolo poi, tra un link di Vimeo e uno di Youtube quale sceglieresti?

Purtroppo però c'è gente che non apprezza queste idee, e per qualche offesa vieta la visualizzazione del video in interi paesi. Famoso è il caso in Cina per aver ospitato nella propria piattaforma e reso visibile un video dove vi erano filmate le violenze ed i disordini scoppiati in Tibet in quei giorni. Casi simili anche in Iran, Turchia, Thailandia, Brasile, Birmania.

Ah! dimenticavo questa "idea", è stata comprata nel 2006 (dopo un anno dalla creazione) da Google per ben 1,56 miliardi di dollari, e come disse un imprenditore svizzero che crede nei giovani:
 "Ne spicca una su un milione di queste aziende, ma, se investire su questi ragazzi serve a far nascere Facebook o Google allora vale la pena provarci".
Daniele Modesti

Thursday, April 19, 2012

Analogico e digitale? Questione di tempo...

Tutti oramai sappiamo che durante lo sviluppo di qualche tecnologia vi è stato il passaggio dall'analogico al digitale, ma credo che pochi si siano soffermati sul reale significato di queste due parole... Ne parliamo tutti i giorni, sappiamo distinguere un oggetto analogico da uno digitale, ci viene automatico perchè è diventato, per così dire, di abitudine. Sarebbe impensabile il contrario! Eppure quando si chiede a qualcuno “Lo conosci il significato di queste due parole?”, tendenzialmente questo qualcuno non sa rispondere, anzi, magari chiede di rimando

  “Ma come, non conosci la differenza tra analogico e digitale???”

quando poi in realtà è il primo a non saperla con esattezza.
Oggi vorrei chiarire questo argomento, in modo tale da poter in seguito approfondirne gli aspetti nei vari campi dell'intrattenimento digitale. Cominciamo con delle definizioni.
ANALOGICO: prima di tutto dobbiamo dire che il termine analogico è un aggettivo riferito ad un qualcosa che procede per analogia. L'analogia è una relazione di somiglianza fra due o più cose che presentano caratteristiche comuni. L'analogico è inteso come un segnale, un segnale che rappresenta una grandezza tramite la sua analoga. In informatica questo termine è associato a quelle grandezze che possono assumere tutti i valori intermedi all'interno di un dato intervallo. I valori che vengono presi in considerazione sono quindi continui, non presentano interruzioni. In parole povere la riproduzione analogica di qualcosa è una conversione di essa da una forma ad un'altra analoga, in cui il segnale percepito è riprodotto fedelmente. (Scopriremo poi questo cosa vuol dire in particolare in campo acustico.)
DIGITALE: come tutti sappiamo il digitale è la contrapposizione dell'analogico. La parola digitale deriva dall'inglese “digit”, che vuol dire cifra ed è riferito a tutto ciò che viene rappresentato o che adoperi tramite dei numeri. In particolare rappresentare qualcosa in formato digitale vuol dire mostrarlo come una sequenza di numeri presi da un insieme di valori; parliamo quindi di una quantità finita di valori, differentemente dall'analogico che considera un'infinità di elementi.
Sembrerà strano dirlo (e soprattutto pensarlo!), ma quando parliamo di qualcosa di analogico parliamo di una sorta di grado di affinità con la realtà. C'è una diretta corrispondenza fra la realtà e la sua rappresentazione. Proviamo a capire le differenze tra analogico e digitale con un semplice esempio!


GLI OROLOGI!

Orologio si tipo digitale
Orologi di tipo analogico

Un oggetto di utilizzo quotidiano. Tutti (o quasi) abbiamo al polso un orologio, e per alcuni non averlo può rappresentare anche un problema! In fondo scandisce lo scorrere del tempo, e chi oggi giorno non è preoccupato del suo passare? Non sono qui per spiegarvi come funziona un orologio con tutte le sue microscopiche componenti, anche perchè funzionano per lo più tutti allo stesso modo, analogici o digitali che siano. Invece vorrei farvi osservare le differenze dei due tipi di quadranti. Cominciamo con quello analogico.


Prendiamo gli orologi da polso con il quadrante tondo (o quadro, triangolare, che dir si voglia!), oppure quegli orologi enormi che solitamente appendiamo nelle nostre cucine; ecco quelli sono un chiaro esempio di orologio analogico. Seguono il concetto per cui il tempo viene mostrato in maniera continua, cioè così come ci si presenta quando lo percepiamo. Le due famose lancette (anche tre in alcuni orologi) scandiscono i minuti e le ore; e nel passare da un minuto all'altro vediamo il percorso della lancetta. La rappresentazione del tempo è continua e ipoteticamente infinita, perchè fra un valore e l'altro possono essercene di infiniti. La riproduzione del tempo rimane quanto più fedele possibile alla realtà! Ovviamente non c'è solo un tipo di lancette da considerare, prendiamo ad esempio il pendolo che presenta un altro tipo di 'lancetta' oltre a quello de quadrante, il concetto di fondo però è sempre lo stesso.
Quando parliamo invece di orologi digitali intendiamo quelli con un quadrante assolutamente privo di lancette che mostra semplicemente dei numeri, e sono quelli a dirci con precisione che ora è. La modalità di visualizzazione questa volta è di tipo discreto. Delle lancette immaginarie stanno effettivamente scandendo lo scorrere del tempo, però noi vediamo soltanto un valore preciso di quel tempo che cambierà in un altro all'improvviso quando sarà passato, ad esempio, un minuto. Ovviamente ne esistono differenti di orologi digitali, come quello binario o il particolare orologio di Berlino!
 Gli orologi in effetti non hanno subito una vera e propria rivoluzione digitale, in questo caso possiamo parlare di scelta e di gusto. C'è chi preferisce quello analogico e chi quello digitale. L'innovazione tecnologica ovviamente c'è stata, ma non è stata un'operazione di SOSTITUZIONE come in molti altri campi come ad esempio con i videogiochi, con le pellicole cinematografiche, o con la musica (come vedremo prossimamente!), piuttosto è stato un affiancare un qualcosa per poterlo migliorare. D'altra parte anche se guardiamo la situazione dal punto di vista economico notiamo che il modello analogico è quello più utilizzato. La Swatch, ad esempio, propone anche orologi con un quadrante che mostri, non solo le famose lancette, ma anche i meccanismi di rotelline che funzionano all'interno.
Insomma... a ognuno i propri gusti e la propria scelta di vita, voi siete analogici o digitali???

Al prossimo articolo!

Vania De Rosa

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