Thursday, May 17, 2012

La tecnologia del cinema per tutti...

Una carrellata sui supporti che hanno portato il “nostro” cinema nelle nostre case 


Il manifesto della celebre Pathe Baby
Per via dei costi di produzione il cinema non è sempre stato alla portata di tutti ma c’è voluto del tempo perchè si arrivasse all’aspetto amatoriale dello stesso, oltretutto con dei livelli di qualita’ molto differenti rispetto a quelli professionali.
Correva l’anno 1921 e un certo Charles Pathe’ inizio’ a produrre una  piccola cinepresa che utilizzava il formato 9,5mm funzionava a manovella ed era molto semplice meccanicamente ma faceva egregiamente quello che prometteva, pesava circa 600 grammi ed era interamente costruita in bachelite. Insieme alla cinepresa costruì anche un proiettore per poter vedere gli stessi filmati e lo chiamo Pathè Baby ... Ebbe cosi’ tanto successo che un paio di anni dopo naque la Onorata Ditta Pathe’. 
Un Proiettore per pellicole a 16mm
Nel 1923 un colosso della pellicola , la kodak, creo’ un nuovo standard per la pellicola amatoriale, il 16 mm. La stessa kodak creo’ un vero e proprio set che costava poco meno della meta’ di una Ford T (l’auto del miracolo economico) che conteneva una cinepresa , un trepiede e l’immancabile proiettore per poter vedere i propri filmati, l’unica pecca era che il filmato era muto. L’avanzare della tecnologia ci porto’ a passare dal 16mm, un po troppo dispendioso, alla pellicola 8 mm a colori. L’8 millimetri a livello amatoriale era ancora senza audio ma la cinepresa evolvendosi aveva cambiato il metodo di trascinamento da manovella a meccanico automatico o addirittura elettrico, un passaggio che porto’ all’uniformita’ della velocita’ della pellicola aumentando considerevolmente la qualita’ del filmato. La tecnologia avanzo’ ancora, si introdusse il 35 mm come formato professionale ma non si abbandono’ il 16 ... Per costi e qualità si arrivo’ addirittura alla competizione tra i due formati anche perche’ il tempo aveva portato l’introduzione dell’audio su entrambi.
Una Cinepresa meccanica per pellicole
8 millimetri. Formato comunemente
chiamato Super8. 
Per il popolo questi furono i formati piu’ comuni per un sacco di tempo fino a quando l’elettronica non rivoluziono’ il sistema. Siamo arrivati agli anni ’80 e nascono le prime videocamere elettroniche, la sostanziale differenza da quelle di vecchio tipo e l’assenza dello sviluppo della pellicola quindi una volta finito il filmato non è piu’ necessario smontare la pellicola e mandarla allo studio fotografico ma basterà riavvolgere il nastro e con un tasto mandarlo in eseguzione. Viene eliminato, o meglio aggiornato, il proiettore che per certi versi diventa inutile dato che è possibile collegare la videocamera alla televisione ma rimane utilizzato a livello quasi casalingo in una versione dapprima a tubo catodico e poi completamente digitale in formato LCD per la proiezione sul grande schermo. Il supporto di memorizzazione utilizzato da queste videocamere è inizialmente un nastro magnetico da 16mm, Sony e JVC creano due formati paralleli e quasi compatibili tra loro che sono il BETAMAX e il VHS. Le caratteristiche al livello qualitativo sono piu’ o meno le stesse con la sola differenza che il Betamax inizialmente nasceva con delle dimensioni piu contenute. Successivamente JVC per non farsi rubare un’immensa fetta di mercato crea uno standard piu’ compatto adatto alle videocamere che viene chiamato VHS-C. Nasce una delle prime vere e proprie battaglie tra formati di cui oggi giorno conosciamo sicuramente l’esito. “L’harakiri” di casa Sony fu la mancata cessione dei diritti per la produzione di dispositivi compatibili su base Betamax, che tradotto voleva dire che poteva produrre solo lei e nessun’altro, per questo qualche anno dopo Sony ne usci’ sconfitta e fu costretta ad adottare lo standard JVC. Mentre l’avversario, piu’ libero, permise uno sviluppo di prodotti ed una diffusione piu ampia. Su base VHS nacquero altri standard minori che avevano l’intenzione di aumentare la qualita‘ base del VHS normale ma visto il loro costo non ebbero lo stesso successo. Mentre il VHS e il Betamax erano occupati sul campo alla conquista del trono la Philips provo‘ a lanciare sul mercato un terzo standard probabilmente appellandosi al famoso detto “tra i due litiganti il terzo gode”, naque cosi‘ il Video2000 e non ostante fosse nettamente superiore ad entrambi andò male rimase in vita 9 anni dopodiche’ scomparve senza fare troppo rumore. L’immensa diffusione del VHS porto’ all’invenzione di altri 3 formati destinati a rimanere gli ultimi su pellicola magnetica per la registrazione da videocamera, Il Video8, Il Digital8 e le MiniDV tutti quanti made in Sony che si ritrovava a dover combattere contro i fantasmi di un’enorme fallimento. Il Video8 era una VHS-C ancor più ridotta grazie all’introduzione del nastro a 8mm al posto di quello da 16 ma a parte questo non introdusse ulteriori cambiamenti. La vera differenza la introdusse il Digital8 accompagnato dal meno conosciuto VHS-D, questo standard aveva l’immensa capacita’ di utilizzare un supporto normalissimo ed analogico con un costo bassissimo per registrare in Digitale. Il nastro quindi viene popolato di uno e di zeri il che permetteva di avere una qualita’ ancor piu’ alta dello standard HDTV. Di qui in poi inizia l’inesorabile declino dell’analogico sotto la scure del Digitale.
La Prima videocamera Betamax
commercializzata da Sony


Betamax, VHS. e Video 2000
Il successore di questa tecnologia è il MiniDV che si è largamente diffuso alla fine degli anni novanta, si riducono ancora le dimensioni e si aumenta la qualita’.
Per fare fronte al problema della perdita dei dati per smagnetizzazione della pellicola si decide di passare ad un formato piu’ resistente al tempo, si passa ai supporti ottici e alle memorie Flash. Le videocamere capaci di registrare su questi due formati si sono diffuse moltissimo in questi ultimi anni. Lo standard che ad oggi risulta essere il piu’ affidabile e diffuso tra i due è quello che utilizza le memorie flash. A parte il costo piu’ basso, l’assenza di parti in movimento rende il dispositivo più affidabile e resistente, per non parlare del fatto che il consumo di energia è nettamente minore

Una MiniDV diretta erede del digital8, a fianco un miniDVD
doppio strato da 8cm di diametro, sotto a sinistra un moderno
disco fisso da 1.8 pollici molto utilizzato negli iPod e
Macbook Air, ultima una SecureDigital formato di memoria
flash più diffuso.
Il filmato dopo essere stato salvato sulla memoria flash puo‘ essere spostato su PC e archiviato nel modo che ci sembra piu consono .....
Vi lascio, dopo questa carrellata sull’evoluzione dei formati passando  dall’analogico al digitale, con l’enunciato della Prima legge di Moore ( Co-fondatore Intel) che descrive perfettamente l’evoluzione tecnologica del periodo in cui stiamo vivendo....

« Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso relativo, raddoppiano ogni 18 mesi. »

Provate a pensare che cosa ci aspetta domani !



Fontanot Matteo





Fonti:
Wikipedia

No comments:

Post a Comment

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.